Siete nuevos santos para el Año de la fe
Siete nuevos santos serán canonizados, en Roma, por
Benedicto XVI, el 21 de octubre, durante el Sínodo para la nueva
evangelización, un signo elocuente de que -como insiste el Papa- la verdadera
renovación que necesita la
Iglesia es la santidad. Los primeros santos del Año de la
fe -entre ellos la española Carmen Sallés-, dieron su vida cerca de los
enfermos, en la enseñanza, o en el anuncio del Evangelio en medio de los
pueblos
Especiales web (19-XI-2012)
Cuanto más se transformaba su vida en un calvario, tanto más fuerte era en ella la convicción de que la enfermedad y la debilidad podían ser las líneas en las que Dios escribía su evangelio. Llamaba a su habitación de enferma «taller del dolor», para conformarse cada vez más con la cruz de Cristo. Hablaba de tres llaves, que Dios le había concedido: «La más grande es de hierro y muy pesada, son mis sufrimientos. La segunda es la aguja, y la tercera, la pluma. Con todas estas llaves quiero trabajar día tras día, para poder abrir la puerta del cielo».
Entre atroces dolores, Ana Schäffer tomaba conciencia de la responsabilidad que cada cristiano tiene de la santidad de su prójimo. Por eso utilizó su pluma. Su lecho de enferma se convierte en la cuna de un apostolado epistolar muy amplio. Las pocas fuerzas que le quedan las emplea en el bordado, para de esta forma dar a los demás un poco de alegría. Pero, tanto en sus cartas como en sus labores manuales, su razón de vida es el Corazón de Jesús, símbolo del amor divino. Así, representa las llamas del Corazón de Jesús no como lenguas de fuego, sino como espigas de trigo. La Eucaristía, que Ana Schäffer recibía diariamente de su párroco, es sin duda, su punto de referencia. Por ello, esa representación del Corazón de Jesús será característica de la nueva beata.
(Juan Pablo II en su beatificación)
LETANIA DE LOS SANTOS
CAPILLA PAPAL
PARA LA CANONIZACIÓN DE LOS BEATOS
PARA LA CANONIZACIÓN DE LOS BEATOS
Santiago
Berthieu (1838 – 1896)
Pedro Calungsod (1654 – 1672)
Juan Bautista Piamarta (1841
– 1913)
María Carmen Sallés y
Barangueras (1848 – 1911)
Mariana Cope (1838 – 1918)
Catalina Tekakwitha (1656 –
1680)
Anna Schäffer (1882 – 1925)
- Santiago Berthieu, sacerdote de la Compañía de Jesús, mártir;
- Pedro Calungsod, catequista laico, mártir;
- Juan Bautista Piamarta, sacerdote, fundador de la Congregación Sagrada Familia de Nazaret y de los Humildes Siervos del Señor;
- María Carmen Sallés y Barangueras, fundadora de la Congregación de las Hermanas de la Inmaculada Concepción;
- Mariana Cope, religiosa de la Congregacón de las Hermanas de de la Tercera Orden de San Francisco de Syracusa;
- Catalina Tekakwitha, laica;
- Ana Schäffer, laica.
* * *
Todos aquellos que, en conformidad al Motu Proprio “Pontificalis Domus”,
componen la Capilla
Pontificia y deben participar en la Santa Misa, deberán
estar a las 9.00 horas en el Sagrato de la Basílica Vaticana
para ocupar su lugar designado.En cuanto al hábito deberán atenerse a las siguientes indicaciones:
- Los Señores Cardenales, Patriarcas, los Arzobispos y los Obispos sobre la sotana propia se colocarán el roquete de puntilla, la muceta y la birreta.
- Los Abades y los Religiosos: el propio hábito coral;
- Los Prelados: el roquete y la manteleta o sobrepelliz, sobre la sotana morada con fajín morado, según propio grado;
- Los Capellanes de Su Santidad: el roquete o sobrepelliz sobre la sotana “filettata” con fajín morado.
Por mandato del Santo Padre
Mons. Guido Marini
Maestro de las Celebraciones Litúrgicas Pontificias
Maestro de las Celebraciones Litúrgicas Pontificias
sinodo2012.wordpress.com
Sette nuovi
santi,profeti di speranza
Dal giovane catechista laico filippino, martire anch'egli - continua - alla religiosa dedicata alla cura dei lebbrosi e a quella che si spende per l'educazione di bambine, giovani, operaie. E, vero fiore di questo gruppo meraviglioso, la giovane Kateri Tekakwita, frutto straordinario del primo annuncio della fede fra le tribù degli indiani d'America".
"I santi, da sempre - sottolinea il portavoce del Papa - sono i testimoni più credibili della fede cristiana, della presenza viva e operante dello Spirito di Gesù risorto, della trasformazione dell'umanità grazie alla potenza misteriosa del Vangelo". "Senza di essi - rileva padre Lombardi - la Chiesa non vive, tantomeno diffonde efficacemente il Vangelo in mezzo a un mondo che forse ha difficoltà ad accettarlo, ma ne ha un bisogno immenso per ritrovare gratuità di amore, gioia e speranza, che non sa dove attingere". "Anche la Nuova
Evangelizzazione ripartirà dai santi del nostro tempo", conclude padre Lombardi.
Sette nuovi santi, profeti di speranza di Matteo Liut
Sette nuovi santi, ovvero sette storie di vita che mostrano volti diversi della più grande e impegnativa sfida per la Chiesa nei secoli: l’evangelizzazione. Domani mattina alle 9.30 in piazza San Pietro Benedetto XVI presiederà la celebrazione per la canonizzazione di due sacerdoti, due religiose e tre laici, che, nel contesto della Giornata missionaria mondiale e del Sinodo sulla nuova evangelizzazione, saranno indicati quali esempi concreti di come la fede ha la sua espressione privilegiata proprio nell’annuncio. Anche se questo può prendere la forma della «missio ad gentes», come pure dell’impegno educativo, della testimonianza nella sofferenza, della costruzioni di ponti tra le culture.
Ed è proprio quest’ultimo lo specifico di Kateri – o Caterina – Tekakwitha (1656-1680), la prima santa pellerossa. Nella lista dei nuovi santi, inoltre, appare il sacerdote bresciano Giovanni Battista Piamarta (1841-1913), impegnato nell’educazione e fondatore della Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth e delle Umili Serve del Signore.
Anche la spagnola Carmen Sallés Barangueras fece dell’educazione delle ragazze una missione al servizio del Vangelo. Nata a Vich (Barcellona) il 9 agosto 1848, dal 1871 al 1892 visse tra le Terziarie domenicane. Il 15 ottobre 1892, fondò la Congregazione delle Religiose Concezioniste di San Domenico, poi divenute Concezioniste missionarie dell’insegnamento. Morì a Madrid il 25 luglio 1911 ed è beata dal 15 marzo 1998.
È beato dal 17 ottobre 1965, invece, Giacomo Berthieu, gesuita e missionario. Nato il 27 novembre 1838 in Francia, divenne sacerdote nel 1864. Nel 1873 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù e venne poi destinato alle missioni del Madagascar. Qui, tra le popolazioni indigene, l’impegno principale fu la promozione umana soprattutto attraverso l’annuncio del Vangelo e del messaggio di Cristo. Il sacerdote, visto dai ribelli come un emissario dei dominatori francesi, trovò la morte durante la seconda guerra dei malgasci contro la Francia, scoppiata nel 1894, quando fu catturato dagli insorti. Rifiutandosi di rinnegare la propria fede venne ucciso ad Ambiatibé l’8 giugno 1896.
Molto simile anche la storia di Pedro Calungsod, giovane catechista ucciso nel villaggio di Tomhom nelle isole Marianne, nell’Oceano Pacifico. Nato nel 1654 nella regione di Visayas nelle Filippine, aveva frequentato la locale missione dei Gesuiti, seguendoli fino nelle isole Marianne. Qui l’opera di evangelizzazione suscitò il disprezzo di qualcuno, che diffuse false credenze sull’opera dei missionari. Quando il 2 aprile 1672 il sacerdote accompagnato da Pedro, Diego Luis de San Vitores, si recò in un villaggio per battezzare una bimba, figlia di cristiani, trovò un padre ostile a tal punto da vedersi attaccato con delle frecce. Il primo a morire fu il catechista diciassettenne, ma la stessa sorte toccò al gesuita. Calungsod è beato dal 5 marzo 2000.
Anche suor Marianna – al secolo Barbara – Cope di Molokai morì in un’isola del Pacifico. Nata il 23 gennaio 1838 a Heppenheim in Germania, emigrò con la famiglia negli Stati Uniti. A 24 anni entrò nell’Istituto delle Suore del Terz’Ordine Francescano di Syracuse (nello Stato di New York). Divenuta madre provinciale nel 1877, ricevette la richiesta del vescovo di Honolulu, che, a nome del re delle Hawaii, nel 1883 invocava un aiuto per l’assistenza dei lebbrosi. A occuparsi dei malati, sull’isola «ghetto» di Molokai, c’era padre Damiano de Veuster (1840-1889) – oggi santo –, ed è a lui che suor Marianna, assieme ad altre 25 suore, si affiancò in quell’impegno gravoso. Il suo servizio durò fino alla morte, avvenuta il 9 agosto 1918. È beata dal 14 maggio 2005.
Portare il Vangelo in terre lontane era il sogno anche della bavarese Anna Schäffer, ma il destino la costrinse a essere missionaria dal suo letto. Nata a Mindelstetten, in Germania, il 18 febbraio 1882, coltivò da sempre l’ideale della vita religiosa. Il 14 febbraio 1901 ebbe un grave incidente nella lavanderia della casa dove lavorava per aiutare la famiglia. Restò invalida per sempre e per lei non fu facile accettare la propria condizione, ma piano piano cominciò a rivolgere lo sguardo verso l’alto, verso il Risorto. Così il suo letto diventò un luogo di riconciliazione e di speranza per i tanti che le facevano visita. Morì il 5 ottobre 1925 ed è beata dal 1999.
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